sbiancamento

Lo sbiancamento dentale è una procedura estetica molto richiesta e diffusa nell’ambito dell’odontoiatria, finalizzata a ripristinare la naturale luminosità e il colore chiaro dei denti. Con il tempo, la dentatura può perdere il suo candore originario a causa di diversi fattori, tra cui pigmentazioni di origine batterica, il consumo abituale di alimenti e bevande pigmentanti (come caffè, tè, vino rosso), l’uso di tabacco, nonché modificazioni fisiologiche dei tessuti dentali, come smalto e dentina, legate all’invecchiamento.

Il metodo più efficace e duraturo attualmente in uso è quello professionale, che si effettua presso lo studio dentistico. Questo trattamento prevede l’applicazione di un gel sbiancante, solitamente a base di perossido di carbamide o perossido di idrogeno, sostanze dotate di proprietà ossidanti. Tali agenti attivi sono in grado di penetrare nelle microscopiche porosità dello smalto dentale, raggiungendo così i pigmenti responsabili della discromia e favorendone la rottura chimica, con conseguente schiarimento del colore dei denti.

Il trattamento viene eseguito dal dentista in condizioni controllate per garantire efficacia e sicurezza. Il gel viene applicato con precisione direttamente sulla superficie dei denti e lasciato agire per un tempo variabile, solitamente intorno ai 45-60 minuti. In alcuni casi, l’efficacia del prodotto può essere potenziata tramite l’uso di lampade a LED o laser, che attivano il principio sbiancante e accelerano il processo.

I risultati dello sbiancamento professionale sono generalmente visibili già al termine della seduta, con un miglioramento significativo della tonalità dei denti. Tuttavia, l’efficacia e la durata del trattamento dipendono anche dalle abitudini del paziente e dal mantenimento di una corretta igiene orale nel tempo. È importante ricordare che lo sbiancamento non è permanente e può essere necessario ripeterlo periodicamente per mantenere i risultati ottenuti.

Prima di sottoporsi al trattamento, è consigliata una visita odontoiatrica per valutare l’idoneità del paziente, escludere la presenza di carie o infiammazioni gengivali e stabilire il protocollo più adatto alle esigenze individuali.